UN NUOVO LIBRO DI ANTONELLA
FILIPPI NELLA COLLANA "QUADERNI DI BARDONECCHIA"
Con la Prefazione di Chiara
Rossetti e l’Introduzione di Aldo A Mola qui parzialmente riportate.
PREFAZIONE di Chiara Rossetti
UN IMPEGNO PER LA MEMORIA DI
GIOVANNI GIOLITTI
Finalmente un percorso dedicato a Giolitti a Bardonecchia! Non posso dimenticare alcuni istanti trascorsi in compagnia di mia nonna che mi raccontava momenti di vita bardonecchiese, di quando era bambina, romanzati e descritti con semplici immagini e aneddoti che passavano attraverso la storia di oggetti e di luoghi, come solo persone di altri tempi ci sembra ormai sappiano fare. Non so dire quanto fosse verità e quanto fantasia, ma questi racconti hanno impresso in me un ricordo indelebile, la voglia di approfondire e l’orgoglio di essere testimone di una generazione che amava, valorizzava e partecipava alla vita del suo paese e sapeva, con semplicità, riconoscere, apprezzare e dimostrare il giusto riconoscimento e valore alle persone. I racconti erano un modo di insegnare la Storia attraverso “la propria storia”.
Due erano gli oggetti
protagonisti di quegli attimi: una trombetta di ottone e un bicchiere di
alluminio con il manico. E da qui partiva il racconto …
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INTRODUZIONE di Aldo A. Mola
LE VACANZE DI GIOLITTI - PICCOLE
STORIE DI OTTIMO GUSTO
Sognando il “villino” a
Bardonecchia
≪Ho ricevuto da Bardonecchia il piano dell’alloggio proposto, mi pare convenientissimo.
E un villino con quattro camere a
piano terreno, cinque al primo piano, tutte disimpegnate, altre due camere di
fianco per persone di famiglia, cucina e cantina nel sotterraneo. Prezzo 800
lire, meno di quel che si pagava a Courmayeur. Tutte le camere palchettate. Ho
già scritto fissandolo per l’estate prossima≫. Da Roma, il 19 ottobre 1902,
Giovanni Giolitti cosi descrisse alla “Carissima
Gina”1 Villa Suspize, che dall’estate seguente
divenne la loro dimora estiva. Metodico e pragmatico, guardava avanti con
l’ottimismo di chi prepara il proprio futuro, sulla traccia del Volere è potere
del suo amico e confidente Michele Lessona. Procedeva nel solco di Camillo
Cavour, Giovanni Lanza e Quintino Sella, che lo riceveva nell’ufficio di
ministro alle sei del mattino, e della vastissima dirigenza
politico-burocratica che stava costruendo la Nuova Italia, perché,
contrariamente a quanto solitamente si ripete, gli “italiani” c’erano, come
erano, da secoli, mentre ancora bisognava “fare l’Italia”: l’unificazione in un
unico Stato dopo secoli di dominazioni straniere, con qualche alleato, nessun
amico. Il sessantenne Giolitti, invero, non aveva mai conosciuto “vacanze” …
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ANTONELLA FILIPPI è stata
insegnante di italiano e storia nella Scuola secondaria di secondo grado.
Studiosa della storia della deportazione, ha pubblicato nel 2013 con Lino
Ferracin presso l'editore Zamorani il volume Deportati italiani nel lager di
Majdanek. Deve alle sue origini familiari l’interesse per la storia di
Bardonecchia: contribuisce ogni anno con articoli di storia locale al
Bollettino parrocchiale; del 2018 è il libro Bardonecchia e la grande guerra,
pubblicato da Alzani nella collana "Quaderni di Bardonecchia"